venerdì 10 settembre 2021

Is it really Old School?

Un po’ di mesi fa ho scritto un articolo che non ho poi pubblicato (tanto per cambiare). Lo avevo intitolato dapprima “Cosa va storto nella Old School e cosa serve per giocare”; poi l’ho ribattezzato “Just another Old School trip”. Non l’ho mai rifinito e pubblicato perché… per qualche motivo non mi convinceva.

In sintesi in quell’articolo esponevo le mie difficoltà a giocare Old School e proponevo possibili soluzioni. Pensandoci a posteriori, la principale difficoltà consiste nel fatto che giocare veramente Old School significa giocare come in un videogioco degli anni 80, senza particolare spessore e a livello di difficoltà medio-alto; modalità che, ad oggi, è difficilmente proponibile (proprio come un videogioco degli anni 80), sia perché ai giocatori piace ruolare sia perché quei vecchi regolamenti lasciano interdetto chiunque abbia provato la 5a edizione di D&D. Nel mio articolo, comunque, attribuivo la mia principale difficoltà alla mancanza di organizzazione mentale per gestire il “videogame” e quindi proponevo la solita sfilza di House Rules per rendere il tutto più fattibile (a me). Oh, che è quello che hanno fatto tutti gli autori dei retrocloni e dei gdr OSR in circolazione, intendiamoci! Ma la verità è che… quella modalità di gioco, ad oggi, è difficilmente proponibile! E, tra l’altro, molte delle vecchie avventure di D&D e di Uno Sguardo Nel Buio mica sono davvero Old School: un’avventura Old School è per definizione un sandbox o comunque deve proporre una situazione per cui, se il party muore, non è game over, ma si può proseguire con altri personaggi. Questo per dire che, forse, la Old School potrebbe essere un’invenzione moderna (o quantomeno che, quando i gdr approdarono in Italia, eravamo già nella fase Middle School).

Tutto questo non significa che io non proverò ancora a giocare Old School, in futuro; però quando proporrò qualche vecchia avventura di Uno Sguardo Nel Buio non la spaccerò più come “Old School”, ma solo come “vintage”.

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