lunedì 20 febbraio 2023

La spiegazione di Death Parade

Ho appena avuto occasione di rivedere questo anime e devo dire che... mi è piaciuto come la prima volta. Vorrei scriverci un articolo, ma l'ho già fatto, ah ah! Allora, dai, stavolta ne butto giù uno con tanto di spoiler in cui vi espongo l'interpretazione completa del significato di Death Parade, secondo me. Parto dal presupposto che lo abbiate visto; se non lo avete fatto limitatevi a leggere il mio articolo precedente (prima di guardare questo bellissimo anime, ovviamente).


Ecco, dunque, come io ho capito Death Parade.

Questo cartone non parla affatto della morte, quantomeno non nel senso biologico del termine, bensì di quei momenti della vita in cui sembra che tutto ci crolli addosso; quelle crisi che possono farci sprofondare per sempre nella più cupa disperazione (il vuoto o inferno, nella metafora) o da cui possiamo rinascere rinnovati nello spirito (la reincarnazione o paradiso). E parla anche del senso della vita (visto che quando affrontiamo certe crisi non possiamo che domandarcelo). E parla anche del giudizio nel senso psicologico del termine (cioè nel senso brutto), ossia un'attribuzione di valore secca e spietata, spicciola e aprioristica, nei confronti di persone, eventi e soprattutto di noi stessi.

Chiyuki è la protagonista della storia. Ella, a un certo momento della vita, subisce un infortunio a un ginocchio per cui non potrà mai più pattinare e si sente morire dentro. Smette di vivere e sprofonda in un limbo di apatia (il Queen Decim) da cui potrebbe non riemergere mai più. In questo mondo interiore, assolutamente chiuso all'esterno, lei inizia un dialogo con il proprio giudice interiore, rappresentato da Decim il barman, una danza (come nella sequenza iniziale della sigla) in cui si interroga sul significato della vita e se per lei abbia ancora senso continuare a vivere.

Inizialmente il giudice interiore di Chiyuki ha un sistema di valutazione primitivo e proprio dei giudici interiori di ogni persona: lui emette sentenze basandosi sulla parte più oscura dell'animo umano; anzi, con i suoi giochi fa di tutto per tirar fuori il peggio dall'essere umano! Chiyuki lo vede in azione a più riprese nelle sue valutazioni assolutamente dicotomiche: Decim esprime giudizi sui rapporti di coppia problematici (episodi 1 e 2), sull'amore non corrisposto (episodio 3), sul rapporto madre-figlio (episodio 4), sull'odio e la rabbia (episodi 8 e 9). Decim non agisce con cattiveria: egli, come ogni altro giudice, segue solo le disposizioni di Oculus, che è l'incarnazione del concetto stesso di giudizio (infatti nei miti è Polifemo, il gigante dal grande occhio, a rappresentare il giudizio). Ma presto Decim si rende conto (o meglio: Chiyuki si rende conto) che un simile sistema di valutazione non tiene conto della grande fragilità e della moltitudine dei sentimenti umani e dunque comincia a dubitare di un metro di giudizio che considera unicamente le risposte a un evento traumatico, senza tener conto di tutto il resto, dell'interezza della persona.

Nell'episodio 10 Chiyuki si confronta con... quella che potrebbe essere lei stessa da anziana, dopo aver vissuto una vita piena. La vecchia signora ammette di non aver avuto tutto ciò che desiderava dalla vita (infatti non ha mai avuto figli), ma ha saputo apprezzare ciò che la vita le ha dato (un buon marito, un lavoro appagante) e perciò si ritiene soddisfatta. È qui che Decim (che, ricordiamolo, è solo una parte del Sé di Chiyuki) comprende la necessità di assumere uno sguardo d'insieme. E quindi adesso che fa?

Tempo al tempo: prima di rispondere alla domanda voglio analizzare alcuni altri personaggi. 

Mayu è anch'ella una ragazza in crisi e anche lei sta avendo un confronto con il proprio giudice interiore, Ginti. Per come parla e si comporta il giudice di Mayu (con nichilismo e disprezzo) capiamo che lei è meno evoluta rispetto a Chiyuki, non ha le sue stesse risorse, non riesce a porsi le domande giuste. Pare che la sua unica ragione di vita risieda nel sentimento per Arada, un cantante che idolatra, ma a un certo momento, probabilmente, si rende conto dell'inconsistenza di questa sua ragione di vita. Potremmo anche pensare che Arada rappresenti una vita dedicata all'esteriorità, alla bellezza, all'apparire, alla mondanità... o forse possiamo interpretarlo come un rapporto di coppia che palesemente non conduce da nessuna parte... fatto sta che Mayu è a un punto di svolta in cui si rende conto che non può continuare così, si rende conto che Arada è solo un guscio vuoto (episodio 11). A questo punto, perciò, si trova di fronte a una difficile scelta: sprofondare nel vuoto assieme al simulacro del suo idolo oppure fare un sacrificio ("sacri-ficio": rendere sacro un gesto di rinuncia). Sacrificio che, nella finzione dell'anime, è un ragazzo sconosciuto (ma stranamente simile ad Arada) mentre in metafora è proprio il sentimento per Arada! Solo abbandonando il suo sentimento malato per una persona che non la ricambierà mai lei potrà sperare di avere accanto una persona che non è un manichino. E Mayu, alla fine, questo lo capisce, ma non se la sente di lasciar andare Arada: preferisce sprofondare, tenendosi stretto il suo sentimento per lui.

Altro personaggio su cui spendere due parole è Nona. Nona non rappresenta il giudice interiore di un personaggio che non abbiamo visto: ella è un'altra parte del Sé di Chiyuki, una parte preesistente al sorgere della capacità di giudizio (infatti è già lì quando Decim nasce) e in un certo senso più "alta" rispetto al giudice interiore (infatti, all'inizio della serie, viene detto che lei risiede a un piano molto superiore in questa "torre dell'aldilà", che poi altro non è che una stratificazione della mente).

Nona è la spinta vitale di Chiyuki, la sua più grande risorsa interiore, è quella parte di Chiyuki più grintosa e combattiva, più intelligente, è colei che si arrischia a uscire dagli schemi, a sottrarsi alla vista di Oculus (episodio 12), cioè al giudizio (come fa Ulisse con Polifemo), è colei che capisce che la mossa giusta da fare per giungere alla verità è aiutare Decim ad acquisire sentimenti umani.

Ok, tutto chiaro, finora? Ah, inciso: vi siete domandati perché i giudici hanno gli occhi a croce? Vi dò un suggerimento:

;-)

Bhe, torniamo a noi. Cosa fa Chiyuki quando capisce pienamente che il sistema di valutazione della vita che ha adottato fino a quel momento non funziona più? È presto detto: scende al livello più basso della torre, cioè scende in profondità dentro sé stessa, alla ricerca dei propri valori e sentimenti più profondi, al di là di qualsiasi pregiudizio. Per poter fare questo, però, deve prima bere il cocktail "memento mori", cioè in metafora acquisire la piena consapevolezza che, come ogni essere umano, anch'ella dovrà un giorno morire (per davvero) e che quindi la vita ha un tempo limitato per essere vissuta. Tale consapevolezza porta alla conclusione che espone l'anziana signora prima di salire in ascensore: "Nel gioco della vecchia (in metafora, nel gioco della vita) chi finisce con ancora il jolly in mano perde. Il jolly (in metafora, la propria occasione di vivere) è la carta vincente, che senso ha tenerla in mano fino alla fine?". Solo con questa chiarezza Chiyuki riesce a guardare nella parte più profonda di sé.

E quando lo fa comprende due cose importanti: la prima è che lei non è sola al mondo e che comunicare con gli altri è possibile, cioè che esiste altro nel mondo oltre alla sua delusione; la seconda è che, proprio come Mayu, anche lei deve compiere un sacri-ficio per poter tornare a vivere. E questo sacrificio è doloroso e rischioso: è lasciar andare per sempre la propria vecchia vita. Chiyuki è sopraffatta dalla tristezza solo a pensarci, ma vuole assolutamente tornare a vivere e perciò chiede alla parte più fredda di sé (Decim) di farlo, di tagliare, di premere quel pulsante! Ed è allora che avviene una vera sospensione del giudizio, che Decim perde i suoi occhi a croce, che i preconcetti cadono e l'illusione che la ingabbiava si infrange, lasciando il posto alla realtà del mondo: un mondo (il suo vecchio mondo) ormai in rovina e dal quale adesso lei si può allontanare.

Chiyuki ce l'ha fatta, ha superato il momento di crisi e può reincarnarsi, cioè tornare alla vita.

Oh... ma quanto è bello Death Parade?!

Nessun commento:

Posta un commento